“Fare previsioni è una cosa molto difficile, specialmente quando riguardano il futuro”: questa citazione, attribuita al Premio Nobel per la Fisica Niels Bohr, descrive meglio di mille discorsi la difficile arte del prevedere il futuro della tecnologia. Google non avrà la sfera di cristallo ma senza dubbio conosce bene le ricerche degli utenti. I dati sono un indicatore importante per capire cosa sta accadendo e azzardare ipotesi su quanto accadrà. Ecco quindi le 3 tendenze che, secondo Google, tutti i marketer dovranno tenere d’occhio nel 2015 per migliorare la customer experience.
Lo scenario è noto: brand e clienti sono immersi in un contesto iper-connesso, dove reale e virtuale si fondono in una nuova dimensione plasmata dalla tecnologia. In questo ecosistema si muovono diverse traiettorie evolutive: le persone entrano in contatto con gli altri attraverso dispositivi mobile; gli oggetti interagiscono con le persone e comunicano tra loro senza intervento umano. Il flusso costante di dati, prodotto da queste interazioni, ha cambiato per sempre le regole del marketing, cancellando di fatto i consumatori passivi e scuotendo dalle fondamenta le certezze delle aziende.
I Big Data rappresentano il cuore pulsante di questa evoluzione. E nessuno può battere Google quando si tratta di raccogliere e analizzare smisurate quantità di informazioni in tempo reale attraverso le query di ricerca. Vediamo allora quali sono i trend decisivi indicati dagli esperti di Mountain View.
Connected Life Platform: con questo termine, che sembra uscito da un film di fantascienza, Google indica l’interconnessione tra oggetti intelligenti, quella che abbiamo imparato a conoscere come Internet delle Cose. L’importanza della Internet of Things è evidenziata dalle statistiche di ricerca dell’ultimo anno:
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Le ricerche correlate alla I-o-T sono cresciute di 2.5 volte.
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Le ricerche sulla wearable technology sono cresciute di 3 volte.
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Le ricerche sulle lampadine intelligenti sono aumentate del 36%.
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Nel 2015 saranno in circolazione 4.9 miliardi di oggetti connessi, con una crescita del 30% rispetto all’anno appena concluso.
Internet of Me: il mobile sta diventando il canale privilegiato per le strategie di content marketing. Come conseguenza del mobile mind shift, la nostra vita si è trasformata in una sequenza di momenti online, influenzata dai device personali (smartphone, tablet, smartwatch). Internet diventa così un hub, che centralizza tutte queste piattaforme di connessione e può essere sfruttato per migliorare la digital customer experience. Le ricerche confermano che stiamo assistendo alla nascita dell’Internet of Me, che promette di semplificare la vita degli utenti:
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Nel 2014 sono stati spediti 1.3 miliardi di smartphone nel mondo.
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In media spendiamo 151 minuti al giorno sugli smartphone, molto più che con la TV e laptop.
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Circa 1 ricerca su 5 su Google ha a che fare con la location.
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Le ricerche legate al concetto di vicinanza (‘nearby’) sono cresciute di 5 volte nel 2011.
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Le ricerche di app legate alla salute sono cresciute di 12 volte nell’ultimo anno (grazie soprattutto al buzz creato da HealthKit).
Ritmo di vita accelerato (Faster speed of life in originale): i device mobile sono diventati una sorta di telecomando che gestisce i diversi istanti della nostra vita quotidiana. Dal momento che gli utenti hanno la possibilità di ottenere tutte le informazioni di cui hanno bisogno nel momento stesso in cui ne hanno bisogno, l’ago del potere sfugge dalle mani dell’azienda. Nella Age of the Customer, il consiglio di Google è di impegnarsi per offrire un customer journey completo e innovativo, che connetta brand e clienti senza escludere alcun punto di contatto, online e offline:
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I droni stanno diventando prodotti di elettronica di consumo (le ricerche a riguardo sono cresciute di 2.6 volte nell’ultimo anno).
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Le ricerche per la stringa ‘same day delivery’ (consegna nello stesso giorno dell’acquisto) sono raddoppiate. Questo vuol dire che on demand non è più un concetto esclusivo del web.
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Le app di Google ricevono 30 volte più richieste via voce di quante ne arrivino via tastiera. La tecnologia è vista come un assistente personale cui vengono richieste determinate azioni. E l’utente si aspetta che la risposta sia immediata.
L’analisi di questi trend racconta della trasformazione della tecnologia in piattaforme che regolano il ritmo dell’esistenza degli esseri umani e delle aziende. Come affrontare al meglio questa sfida? Google risponde per noi: “Rendendo le interazioni veloci, immediate e semplici, e assicurandoti che siano significative per le persone, nei momenti che contano davvero”.
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